Ecco il documento sul Parco e il Revamping approvato con voto favorevole dai circoli del Monselicense, dell’Estense e dei Colli Euganei:
– Il Parco dei Colli Euganei è un valore sul quale fondare uno sviluppo compatibile e coerente con le sua istituzione e le sue finalità. Il rispetto della legalità passa anche attraverso comportamenti e scelte coerenti con la Legge Regionale istitutiva del Parco Colli e con quanto disposto dalle norme del Piano Ambientale (Legge anche questa della Regione Veneto).
Il progetto Revamping dell’Italcementi confligge con l’art. 19 del Piano Ambientale del Parco Colli e la Commissione Tecnica del Parco lo ha bocciato in quanto lo stabilimento insiste nel perimetro del Parco.
– Riteniamo che sia prerogativa di ogni forza politica lungimirante prefigurare uno sviluppo che salvaguardi la salute e che sia basato sulla valorizzazione delle enormi ricchezze storiche, monumentali, ambientali e paesaggistiche che i nostri territori posseggono e che finora è stata fortemente penalizzata e compressa dalle esigenze di una economia che si è basata soprattutto sulla distruzione dei colli Euganei, in passato, e al presente su un inquinamento pesantissimo dato dalla presenza nel raggio di pochi chilometri di ben tre cementifici e da un traffico veicolare pesante che non ha eguali nella nostra Provincia.
Il Revamping ha per noi il valore di una forte ipoteca sul tipo di sviluppo futuro per l’area in cui viviamo e sulla salute dei cittadini.
Infatti la riduzione dell’inquinamento annunciata comporterà comunque per innumerevoli anni il perdurare, anche se a livelli ridotti, di un inquinamento altissimo che noi continueremo a respirare.
In questo quadro si inserisce la proposta del PD Monselicense che ha avuto il merito di cimentarsi nel difficile fronte dei scenari possibili al fine di suscitare dibattito e proposte alternative alle decisioni dell’Italcementi Spa.
-Siamo ben consapevoli che la ricerca di uno sviluppo eco-sostenibile coerente con la vocazione del nostro territorio non può prescindere dalla tutela dell’occupazione attualmente in essere. I posti di lavoro devono essere salvaguardati. Pertanto Regione, Provincia , Parco Colli e Comuni interessati devono attivarsi per promuovere la ricerca di alternative occupazionali, favorendo la realizzazione di progetti nella nostra area, sui quali non mancherà l’impegno e la collaborazione del Partito Democratico. In questo senso invitiamo i nostri consiglieri regionali e rappresentanti in Parlamento a predisporre proposte di legge concertate con il territorio per promuovere l’occupazione nella nostra area e per la riconversione delle aree produttive interessate.
– La difesa del posto di lavoro non può in ogni caso prescindere dalla tutela della salute dei residenti nei territori interessati.
La salute deve essere garantita senza riserve e con coraggio! Ai cittadini dei Colli e della Bassa Padovana deve garantito il diritto alla salute indipendentemente dalla prosecuzione o meno dell’attività di produzione dei cementifici, adottando da subito i minori limiti previsti per gli inceneritori.
Un pensiero su “DOCUMENTO REVAMPING”
Sul tema del revamping io non riesco proprio a capire le posizioni di chi non vuole assolutamente mettersi intorno ad un tavolo e cercare di trovare una soluzione che possa mediare le diverse posizioni.Questo è sempre successo quando le persone avevano cervello e cuore liberi e aperti all'ascolto delle ragioni altrui.Le riconversioni di strutture produttive sono sempre esistite e dove le menti erano illuminate hanno portato sicuramente benessere e soddisfazione di tutte le parti in causa.
Ricordiamoci dove abitiamo ,teniamo presente quale futuro vogliamo dare ai nostri figli e nipoti;in passato questo non è successo ed ora stiamo pagando per questa ottusità mentale:non facciamo lo stesso errore!!!
Arquà Petrarca è stata proposta dall'UNESCO come bene dell'umanità,ma non potrà certo diventarlo se al suo orizzonte si staglierà la torre del cementificio!Quali ripercussioni avrà sull'occupazione a livello agricolo,turistico,commerciale del territorio,quanti posti di lavoro esistenti e potenziali andrebbero persi?Perchè da parte di tanti amministratori non esiste questa lungimiranza,questa proiezione verso un futuro che già oggi dobbiamo cominciare a costruire perchè sicuramente fra 30 anni sarà troppo tardi!